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Critics

I volti di Sergio Leone di Paola Gennari

Per celebrare i trent’anni di Fano International Film Festival si è pensato di dedicare una mostra pittorica al regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, Sergio Leone, di cui il prossimo anno cadono i trent’anni dalla scomparsa. A realizzare questo tributo al regista è l’artista tolentinese, Luca Zampetti. 

La sua arte pittorica si ispira a quella cinematografica: fra i vari film sceglie i fotogrammi a lui più congeniali, bloccando l’immagine in un istante esatto. Si distingue per la grande maestria con cui padroneggia sia il colore che i tagli prospettici. Solitamente i suoi lavori hanno due colorazioni fondamentali: le tonalità di grigio, che realizza sapientemente con la grafite e campiture monocromatiche, dalle tinte forti e accese. 
Zampetti ha un proprio ductus pittorico, oltre il colore e gli scorci, la sua arte è riconoscibile anche per i soggetti, spesso, messi in primo piano, monumentali rispetto il contesto urbano. Questo permette all’osservatore di cogliere ogni dettaglio della persona rappresentata: uno sguardo, un pensiero, un’emozione, un’espressività facciale. Non dipinge semplicemente dei volti, ma rappresenta espressioni, lineamenti, descrive personalità, racconta vissuti. 
Sceglie attentamente i suoi soggetti, infonde loro sentimenti che vanno oltre la pellicola cinematografica, rendendoli come appartenenti ad una vita reale. Non a caso Sergio Leone portò nel genere western grandi cambiamenti: i personaggi, gli eroi, i buoni, i cattivi tendono ad avere elementi di marcato realismo e verità. Raramente sono sbarbati e appaiono sporchi o talvolta rozzi, sono degli antieroi, dalla personalità complessa e senza scrupolo, al contrario dei modelli tradizionali statunitensi. 
Luca Zampetti ha il grande merito di indurre l’osservatore ad interpretare e a leggere la fisiognomica dei soggetti rappresentati:caratteristiche fisiche, somatiche, qualità psichiche, morali del personaggio rappresentato. Aristotele sosteneva che nelle profondità di un volto umano si possono racchiudere i segni della memoria universale; di ciò che l’essere umano è stato e di ciò che sarà.
Le opere di Zampetti, quindi, traducono l’essenza dei personaggi rappresentati non solo attraverso il segno, la forma, il colore, la composizione pittorica, ma anche, e soprattutto, attraverso la sua specifica sensibilità di saper comprendere e descrivere quelle segrete meraviglie e stati d’animo che si celano dietro ad ogni suo personaggio. 
Zampetti ha il pregio di portare lo spettatore a saper guardare, non solo uno sguardo, un’espressione, ma un volto, che parla e racconta storie di vita perché, come disse Pirandello, imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti.

Paola Gennari, ottobre 2018

 

                                                                                  

"Look at me!" di Zoe Fragoulopoulou

Tutte le opere di Luca Zampetti, ci chiedono di guardarle in un modo diretto, sobrio e allettante. Sguardi e corpi femminili, per lo più, sono sapientemente collocati dall’artista, sempre in primo piano, nel primo livello di ogni suo quadro. Cercano, per la loro esistenza, il necessario contatto visivo con il loro creatore e i loro spettatori.....

"Cinema story". Intervista a Luca Zampetti di Elena Ovecina

Luca Zampetti, poeta e pittore realista, esponente della Nuova Figurazione Italiana, si racconta a Artitude.....

Antologia - di Gregorio Rossi

Luca Zampetti presenta “Guarda, stupisciti, illuminati”; con le immagini di quattro presidenti donna dell’America Latina, compresa l’attuale del Costa Rica, un invito alla riflessione sul coraggio e sull’innovazione che queste “giovani” democrazie dimostrano.....

Le donne di città - di Sonia Cosco

Difficilmente sorridono. Le donne metropolitane di Luca Zampetti non conoscono le mezze misure e preferiscono provocare o ignorare lo spettatore. Amazzoni di una mitologia urbana contemporanea, sono aggressive ed esibizioniste. Portano il circo in città come Margaux, regina del trapezio, matrona che spezza con il blu acceso del costume, le grigie e vertiginose strade di San Francisco o come Gladys la domatrice che porta a spasso il suo leone a Times Square.....

Segno - di Silvia Colombo

L’etimo della parola ‘segno’ rimanda all’universo della conoscenza: io lascio una traccia per dare notizie, per lasciare un’indicazione – di me, della mia identità e del contesto in cui mi trovo.

Contaminazioni - di Mauro Mondello

Contaminazione di stili per Luca Zampetti, artista che frantuma il concetto di metafisica classico in un contagio di influenze che superano gli stili ortodossi per andare a ricostruirsi in ogni angolo della quotidianità, che trovano, (specie nell’ultimo periodo, forse anche per una sorta di bisogno naturale di rapportarsi in ogni caso all’“adesso”, al “qui”, nei suoi lavori) nel fumetto, nel noir cinematografico, alcuni riferimenti pratici su cui fare perno.....

Testo critico di Fredi Perucci

L’arte ha sempre avuto una ossessione culturale per la comunicazione del proprio tempo. Di questa ossessione espressiva si è fatto interprete Luca Zampetti, pittore e poeta, che ha perseguito, nelle sue libere traiettorie creative, una strategia della sorpresa, per fondare la realtà immediata della forma.....

Dalla celluloide alla tela - di Fabrizio Corgnati

“Una rassegna d’antieroi, una sfilza di personaggi che potrebbero essere usciti dalla celluloide di “America oggi”, film capolavoro di Robert Altman: questi sono i protagonisti dei quadri di Luca Zampetti. Come in Altman, nei lavori di Zampetti il mondo è visto come si trattasse di un acquario: bello, curioso, completo a volte, affascinante di rado, ma sempre meritevole di un’occhiata o poco più”.....

Icone - di Erika Saggiorato

Hanno il volto del mito i personaggi raffigurati nei ritratti di Luca Zampetti, per la serie Icone. Personaggi conosciuti che vengono racchiusi in un gesto o in uno sguardo e da cui l’artista cerca di estrapolare l’anima, quella vera.....

Disagio, metropoli, poesia degli sguardi - di Anna Castellari

Le tavole di Zampetti sono di sicuro e forte impatto, con molti riferimenti alla cultura pop metropolitana, ma soprattutto raccontano storie. Ricordano, a tratti, certe canzoni ambientate nel disagio della periferia, rock metropolitano alla Vasco Brondi, volendo tradurle in musica. Cieli viola irreali su figure, di contro, estremamente reali e dall’aspetto sbandato, immerse nell’indifferenza altrui. Disagio sociale espresso da volti chiaroscurali dall’espressione intensa. Così è Traslocava in periferia Suzanne, dal nome forse non casuale: Leonard Cohen e la sua Suzanne half crazy, che offre «tea and oranges that come all the way from China».....

L'altra faccia della medaglia (musica per organi caldi), di Maurizio Sciaccaluga.

Viviamo i tempi del glamour e dell'inquinamento, l'epoca in cui il fashion prolifera mentre l'ambiente si consuma. Sulle riviste, in televisione, in passerella e nei locali alla moda è tutto un esagerato moltiplicarsi di tessuti multicolori, di linee morbide e seducenti, d'accattivanti nude-look e di pelli vellutate color ambra o ebano.....

"Miti contemporanei. Dal cinema alla pittura e ritorno" di Alessandro Riva.

Un tempo esistevano i linguaggi. Esisteva la pittura, e la musica, il teatro, la poesia, la letteratura. Anche oggi esistono i linguaggi: esistono il cinema, la tivù, la grande letteratura popolare. E poi esiste la pittura, piccola nicchia per appassionati e nostalgici di un linguaggio che appare a volte fatalmente in via di estinzione.....

"C'era una volta in America" di Emma Gravagnuolo.

Che l’arte contemporanea ci arrivi sempre più attraverso media diversi, è cosa nota da tempo. Sperimentazione, comunicazione, interscambio, diventano molto spesso un valore aggiunto e poco conta se il linguaggio prescelto sia quello pittorico o quello fotografico, che si serva delle tecnologie più avanzate o resti ancorato alla tradizione.....

"Sul set di Luca Zampetti" di Mimmo Di Marzio.

Luca Zampetti è un artista coraggioso, quasi quanto gli eroi con gli speroni che ama ritrarre dal giorno in cui un genio dell’italica cinematografia ne folgorò l’immaginazione.....

"Zampetti: Contemporaneo Metropolitano" di Beatrice Buscaroli.

L’appiattimento della critica su posizioni distanti dalla pittura, nell’ultimo decennio, ha portato da un lato al ripetuto tentativo di creare fittiziamente alcuni “gruppi” di versante concettuale (il più delle volte naufragati e condannati al silenzio), dall’altro ha favorito il proliferare, nell’àmbito della pittura, più di singole individualità che di vere e proprie tendenze.....

"Vuoi star zitta per favore?" di Maurizio Sciaccaluga.

Una rassegna d'antieroi, una sfilza di personaggi che potrebbero essere usciti dalla celluloide di America oggi, film capolavoro di Robert Altman, o dalla penna del genio minimalista di Raymond Carver. Questo sono i protagonisti dei quadri di Luca Zampetti, uomini e donne che percorrono i panorami metropolitani più crudi e più impersonali con gli sguardi persi in lontani pensieri, guardando verso lo spettatore senza però mai fissarlo negli occhi.....

"Miami thriller - Un altro caso per l’investigatore Shak" di Maurizio Sciaccaluga.

Un altro caso per l’investigatore Shak di Maurizio Sciaccaluga Tutto quello che allora possedevo erano un ufficio sulla 10a e un pessimo rapporto con gli agenti delle tasse. Se gli esattori non mi rendevano certo felice – eppure, erano gli unici a non dimenticarsi mai di me – non è che il mio buco potesse fare diversamente. Ero a due passi dal Reeves Park e dai suoi alberelli smagriti, certo, ma anche talmente vicino alla North-South Expressway da svegliarmi ogni mattina al suono delle sirene dei camion.....

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